Paolina by Marco Lodoli

Paolina by Marco Lodoli

autore:Marco Lodoli [Lodoli, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858429570
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Sul tram numero 2 che procede moderno e mezzo vuoto da piazzale Flaminio verso Ponte Milvio, Paolina si è addormentata per un minuto, forse anche meno, forse solo pochi secondi, e ha fatto un sogno. In piedi in mezzo all’aula la sua maestra dell’asilo, la maestra Giovanna, grassa e buona, faceva l’appello. Linda, Michela, Tobia, Giordano, e i bambini in grembiule alzavano la mano e rispondevano presente. Manca un bambino, diceva la maestra alla fine, e si guardava intorno preoccupata. Sono qui, eccomi, diceva Paolina, e la maestra Giovanna la guardava e ripeteva manca un bambino, come mai manca un bambino, dov’è finito? Sono qui, ci sono, sono presente anch’io, eccomi. Ma la maestra insisteva, era agitatissima, santo cielo, manca un bambino, manca un bambino, quella frase era un martello e un chiodo, chi l’ha visto, chi sa dove si è nascosto? Perché manca un bambino, perché non sta in classe qui con noi? Non mi sono nascosta, glielo giuro maestra, sono qui, davanti a lei…

Ora Paolina si è svegliata e guarda il viale alberato che scivola accanto al tram, respira profondamente. Non è successo niente, è stato solo un sogno, e cerca tranquillità nel verde sterile dei platani, nel profilo elegante delle palazzine, in quella striscia di cielo celeste dipinta tra i tetti, imbiancata qua e là da piccole nuvole. Sono qui, siamo qui, non manca nessuno, niente, e le sembra che le cose e i pensieri e i secondi che fuggono si appoggino gli uni agli altri, si sostengano, e che neppure un sassolino possa essere tolto da quella costruzione traballante ma viva, perché altrimenti tutto crollerebbe. Anche io servo a questo mondo, non so come né perché, ma io pure sono necessaria, e anche la confusione che ho nella pancia e in testa, la nausea, la paura, le rose: le due rose che iniziano ad appassire, con le corolle aperte e un po’ sfatte, reclinate.

Paolina osserva le persone sul tram e pensa che dietro a ognuna c’è stato un incontro, un desiderio, un farsi bella e un bacio. Chissà come erano i genitori di quell’uomo con la testa poggiata sul finestrino, che sembra allontanarsi nei suoi ricordi, e il padre e la madre di quella donna anziana che muove piano le labbra, come se parlasse a qualcuno che non c’è, chissà com’erano. Erano giovani, forse si erano conosciuti a una festa, o in qualche piazza, e lui aveva detto a lei domani ti vengo a prendere, se ti va, ti porto al cinema, a mangiare una pizza, a Ostia. E lei allora si era lavata i capelli e si era messa un vestito carino, anche se allo specchio forse ancora non si piaceva. Si era smaltata le unghie e aveva preso in prestito le scarpe belle della sorella, quelle con il tacco e il laccetto sulla caviglia. E anche lui si era preparato per l’appuntamento, per essere al meglio. E poi s’erano incontrati, lui era arrivato in anticipo e lei in leggero ritardo, perché si fa cosí, gli uomini devono aspettare un poco, fumare una sigaretta e aspettare nervosi.



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